19 GIUGNO: RESTO FEDELE

Cari figlioli, vi dico qualcosa in più di domani. In questi 3 anni quasi da quando mamma ha voluto separarsi e noi ci siamo così un po’ allontanati, ma solo fisicamente, perchè il mio cuore è sempre con voi, io ho tanto pensato. Da una parte il fallimento per non essere riuscito a superare le difficoltà e a recuperare il rapporto con mamma mi avviliva. Se qualcuno mi avesse detto solo 5 anni fa che ci saremmo separati  non ci avrei mai creduto. Non perchè non vedessi i problemi ma perchè nella mia vita non ho mai smesso di credere che, se si cerca di fare il massimo possibile e si è sinceri, il Signore non manca di aiutarci. Quando capita qualcosa di così improvviso, perciò, lo sconvolgimento è forte. Non è solo un cambiare luoghi e abitudini ma si tratta di rimettere in discussione se stessi e le scelte fatte. Oggi nuotiamo in acque in cui l’idea del provvisorio, dell’impegno a termine, dell’agire solo se ci va o ci piace, sembrano la norma. Io ho invece sempre ritenuto che quello che siamo dipende dalle scelte importanti che facciamo. Scelte che quasi sempre costano fatica e danno gioia proprio perchè frutto di conquista.

Mi sono sentito confuso. Anche nei confronti del Signore. Non capivo cosa mi chiedesse ora, a 50 anni, dopo 18 di matrimonio. Non capivo perchè, nonostante avessi sempre  rispettato e amato la mamma e voi, ora all’improvviso venissi espulso dalla mia famiglia, come fossi un padre e un marito indegno.
In uno dei momenti di arrabbiatura, mi tolsi la fede dal dito. Quasi a significare visibilmente la frattura che provavo dentro di me. Ho sperato e continuo segretamente a sperare che le cose possano cambiare. Che laddove non sono riuscito io, possa riuscire la perseveranza e la fedeltà del cuore….
Prima di sposarci, davanti al nostro Parroco Don Carmelo, io e mamma, separatamente, facemmo un giuramento. Si tratta di un atto impegnativo, forte. Come forti sono le parole del rito che gli sposi pronunciano. Non c’è possibilità di non capire quello che si sta facendo. Ebbene per quanto posso dire io, non intendo venire meno a quell’impegno. Non intendo perchè non posso. Non posso non riconoscere che l’unico vero modo di amare è quello di restare fedeli. Nel bene e nel male. Così come il sole sorge ogni giorno sui giusti e sugli ingiusti.
Noi pensiamo che essere liberi significhi non dipendere da nessuno. Ma ci inganniamo. La libertà non è nell’inganno. La libertà va a braccetto con la verità. E si è veramente liberi, anche chiusi in una cella o imprigionati dalla sofferenza, se il nostro cuore cerca la verità. Il senso della mia esperienza e della vostra con me e con la mamma, io non sono in grado di definirlo se non in questa direzione: io resto fedele. Al Signore che mi ha dato voi e tutto quanto di bello c’è nella vita. A voi che siete i miei ragazzi. Perchè sappiate che io sono vostro padre fino all’ultimo. Alla mamma. Alla quale mi sono donato 21 anni fa.
Per questo domattina rimetterò la fede all’anulare e insieme chiederemo al Signore la sua benedizione. Baci.
 
 

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